Trattamenti Strumentali
La fisioterapia strumentale, utilizzata da sola o associata a terapie manuali, è la branca della medicina riabilitativa che utilizza a scopo terapeutico varie forme di energia fisica.

Il Centro Fisioterapico Canavesano è una realtà di eccellenza presente sul territorio dal 2011
I trattamenti strumentali che potrai eseguire presso il nostro centro:
- Tecar/Diatermia
- Laser
- Onde d'urto
- Ultrasuoni
- Magneto
- TENS
- Elettrostimolazione
Tecar/Diatermia:
La diatermia genera calore nei tessuti attraverso il trasferimento capacitivo e/o resistivo determinando un’attivazione biologica e chimico elettrico che favorisce la guarigione dei tessuti lesi e il riassorbimento degli edemi e dei versamenti ematici nel caso di traumi, toglie l’infiammazione e de contrattura i muscoli favorendo la riparazione dei tessuti attraverso una movimentazione delle cariche elettriche presenti nel nostro corpo.
Lo strumento, utilizzando il concetto di funzionamento del condensatore con placca positiva e placca negativa, attira e respinge gli ioni, presenti nella zona da trattare ben 486.000 volte al secondo, che inevitabilmente si scontrano tra loro producendo temperatura endogena con conseguente vasodilatazione e aumento del flusso ematico ricco di ossigeno, vitale per le cellule, con beneficio anche sui tempi di guarigione.
La tecar terapia non fa uso di farmaci, ma di una crema conducente e che facilita lo scorrimento del manipolo sulla cute, per cui può essere somministrata a tutti i pazienti, di qualsiasi età ad eccezione per alcune controindicazioni. In sintesi, la diatermia, promuove lo sviluppo di energia endogena nella zona richiamando le cariche elettriche naturali e grazie alle tre differenti reazioni che possono essere indotte , incremento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura può accelerare i processi metabolici cellulari sia in caso di patologia che in termini di prevenzione.
La tecar terapia non fa uso di farmaci, ma di una crema conducente e che facilita lo scorrimento del manipolo sulla cute, per cui può essere somministrata a tutti i pazienti, di qualsiasi età ad eccezione per alcune controindicazioni. In sintesi, la diatermia, promuove lo sviluppo di energia endogena nella zona richiamando le cariche elettriche naturali e grazie alle tre differenti reazioni che possono essere indotte , incremento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura può accelerare i processi metabolici cellulari sia in caso di patologia che in termini di prevenzione.
Laserterapia:
L’innovazione di questo laser di ultima generazione consiste nell' emissione di alte potenze di picco. Si ottengono così elevate prestazioni terapeutiche con ampi margini di sicurezza per operatori e pazienti.
Con questa tecnica è possibile trasportare la potenza media generata dalla sorgente in profondità nei tessuti del corpo, per le sue caratteristiche uniche, assicura la miglior combinazione di massima profondità di penetrazione e massima sicurezza. L'elevata potenza di picco, la brevità degli impulsi e la possibilità di raggiungere elevatissime frequenze di pulsazione permettono di modulare l’applicazione di Laserix.
Questa macchina esplica il suo grande stimolo rigenerativo nella patologia cronica, nell'accelerazione e risoluzione dell’infiammazione e dell’edema nella patologia acuta così come nella rapida risoluzione dei sintomi nelle sindromi dolorose.
Questa macchina esplica il suo grande stimolo rigenerativo nella patologia cronica, nell'accelerazione e risoluzione dell’infiammazione e dell’edema nella patologia acuta così come nella rapida risoluzione dei sintomi nelle sindromi dolorose.
Onde d'urto:
Un’onda d’urto è un singolo impulso acustico caratterizzato da un rapido aumento fino a una pressione di picco elevata, seguito da una rapida riduzione fino a una pressione inferiore a quella ambientale.
Gli impulsi vengono trasmessi all’area interessata dal punto di contatto sulla superficie cutanea. ll metodo utilizza singole onde a pressione acustica per trattare patologie muscolo-scheletriche e dermatologiche.
Offre e combina due tecnologie, la propagazione di onde d’urto radiali, per ottimizzare i risultati del trattamento. Diverse pubblicazioni scientifiche sulle onde d’urto hanno dimostrato risultati importanti in ambito di diminuzione del dolore nella maggior parte dei pazienti dopo solo poche sedute di trattamento, anche nei casi di dolore cronico.
Questa terapia non invasiva attiva un processo auto-curante in presenza di dolore e permette di ottenere risultati significativi.
Le onde d'urto sono delle onde acustiche ad alta energia che vengono veicolate nel corpo umano mediante un sistema di trasmissione a sonda che permette di focalizzarle sul bersaglio da trattare e determinare una stimolazione meccanica diretta. Questa stimolazione crea dei micro traumi che fungono da una sorta di “micro idromassaggio”, il quale innesca una serie di reazioni cellulari e biochimiche che conducono ad un effetto antinfiammatorio e antidolorifico. Le onde d'urto sono indicate sia per patologie in fase acuta (instaurate da pochi giorni o settimane) che in fase cronica (presenti da più tempo), principalmente vengono utilizzate con successo su tendinopatie (epicondiliti, tendinopatie della cuffia dei rotatori della spalla, fasciti plantari, tendinopatie del tendine d’Achille) e su patologie ossee (spine calcaneari, ritardo di consolidamento di fratture, calcificazioni).
Il trattamento è ambulatoriale e un ciclo di terapia prevede solitamente tre applicazioni, una a settimana da circa 10-15 minuti l’una. Il paziente viene fatto sdraiare sul lettino e il terapista, dopo aver acquisito il consenso informato, spiegato la procedura, gli effetti desiderati e indesiderati,applica la sonda sulla superficie da trattare per qualche minuto. A seconda della zona da trattare, in particolare in vicinanza di superfici ossee, il trattamento può essere più o meno doloroso, con ampia variabilità da persona a persona. Proprio per questo il terapista può effettuare durante la seduta qualche pausa o diminuire la profondità delle onde, a seconda della tolleranza. Spesso il paziente dopo le prime sedute può avvertire dolenzia anche durante l'arco della giornata, proprio perché viene sollecitata la zona dolente, ma è assolutamente normale, infatti per poter apprezzare il vero effetto terapeutico è necessario aspettare almeno due settimane dal termine del ciclo. L'effetto benefico sul dolore è lento e progressivo col tempo proprio perché il meccanismo d'azione interviene su reazioni biologiche complesse e fenomeni riparativi che necessitano di tempo per instaurarsi.
Il trattamento è ambulatoriale e un ciclo di terapia prevede solitamente tre applicazioni, una a settimana da circa 10-15 minuti l’una. Il paziente viene fatto sdraiare sul lettino e il terapista, dopo aver acquisito il consenso informato, spiegato la procedura, gli effetti desiderati e indesiderati,applica la sonda sulla superficie da trattare per qualche minuto. A seconda della zona da trattare, in particolare in vicinanza di superfici ossee, il trattamento può essere più o meno doloroso, con ampia variabilità da persona a persona. Proprio per questo il terapista può effettuare durante la seduta qualche pausa o diminuire la profondità delle onde, a seconda della tolleranza. Spesso il paziente dopo le prime sedute può avvertire dolenzia anche durante l'arco della giornata, proprio perché viene sollecitata la zona dolente, ma è assolutamente normale, infatti per poter apprezzare il vero effetto terapeutico è necessario aspettare almeno due settimane dal termine del ciclo. L'effetto benefico sul dolore è lento e progressivo col tempo proprio perché il meccanismo d'azione interviene su reazioni biologiche complesse e fenomeni riparativi che necessitano di tempo per instaurarsi.
Ultrasuonoterapia:
L'ultrasuonoterapia è una tecnica terapeutica che punta a curare alcuni disturbi del corpo tramite l’utilizzo di onde sonore che penetrano nei tessuti. L'ultrasuonoterapia è indicata principalmente per curare patologie articolatorie, problemi muscolari. In genere questa tecnica non è mai praticata da sola, ma viene spesso associata ad altri trattamenti e terapie come massoterapia e chinesiterapia.
L'ultrasuonoterapia consiste nel trasmettere al corpo delle onde sonore che vanno a incidere sul tipo di disturbo di cui si soffre.
A seconda della patologia cambiano le frequenze tramite le quali viene fatta la terapia e la durata delle sedute. Le onde dell'ultrasuonoterapia oscillano tra i 750KHz e i 3 MHz: più la frequenza è alta, minori sono le pulsazioni. Le onde penetrano nei tessuti ed effettuano un’azione chimica e termica che reca enormi benefici al corpo.
A seconda della patologia cambiano le frequenze tramite le quali viene fatta la terapia e la durata delle sedute. Le onde dell'ultrasuonoterapia oscillano tra i 750KHz e i 3 MHz: più la frequenza è alta, minori sono le pulsazioni. Le onde penetrano nei tessuti ed effettuano un’azione chimica e termica che reca enormi benefici al corpo.
Magnetoterapia
La magnetoterapia è una metodica tradizionale, non invasiva, che utilizza impulsi elettromagnetici a bassa frequenza con il fine di dare un aiuto nella cura di diverse sintomatologie legate a stati infiammatori o a patologie ossee.
L’efficacia di questa tecnica è dovuta all’azione dei campi magnetici pulsati, i quali interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio. La magnetoterapia infatti agisce sulle membrane cellulari ripristinando il loro corretto potenziale, fattore fondamentale per assicurare l'apporto di nutrienti all'interno della cellula. Inoltre i campi magnetici riattivano la circolazione sanguigna migliorando l'ossigenazione e il nutrimento dei vari tessuti.
Nel caso delle cellule nervose il più rapido recupero del potenziale di membrana è in grado di aumentare la soglia di percezione del dolore, inducendo di fatto un certo effetto analgesico.
La stessa azione a livello delle membrane intracellulari porta al ripristino della produzione ottimale di ATP, la molecola che porta energia a tutte le strutture cellulari dell'organismo. A livello di organi e strutture anatomiche questi effetti si traducono in analgesia, riduzione dell'infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi. Inoltre i campi magnetici pulsati hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni calcio all'interno dei tessuti ossei, meccanismo in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture.
La magnetoterapia può essere applicata in modo mirato, concentrando l’applicazione su particolari distretti anatomici, permettendo di trattare patologie localizzate dovute a trauma, sovraccarico, degenerazione e stimolando la guarigione di fratture.
Indicazioni specifiche:
osteoporosi;
consolidazione ossea;
pseudo-artrosi;
osteonecrosi
artrosi;
algoneurodistrofia;
sindromi canalicolari (ad es. il tunnel carpale);
cervicalgia;
lombalgia;
periartrite di spalla;
epicondilite;
edemi d'origine traumatica o infiammatoria;
lesioni cutanee a difficile guarigione (ulcere post-traumatiche o flebostatiche, decubiti, ustioni).
Controindicazioni:
pazienti portatori di pace maker o altri elettrostimolatori a permanenza;
pazienti con patologie tumorali accertate;
pazienti con morbo di paget;
pazienti con disturbi ematologici (piastrinopenia, anemia, linfomi) e stati emorragici di qualsiasi tipo.
Nel caso delle cellule nervose il più rapido recupero del potenziale di membrana è in grado di aumentare la soglia di percezione del dolore, inducendo di fatto un certo effetto analgesico.
La stessa azione a livello delle membrane intracellulari porta al ripristino della produzione ottimale di ATP, la molecola che porta energia a tutte le strutture cellulari dell'organismo. A livello di organi e strutture anatomiche questi effetti si traducono in analgesia, riduzione dell'infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi. Inoltre i campi magnetici pulsati hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni calcio all'interno dei tessuti ossei, meccanismo in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture.
La magnetoterapia può essere applicata in modo mirato, concentrando l’applicazione su particolari distretti anatomici, permettendo di trattare patologie localizzate dovute a trauma, sovraccarico, degenerazione e stimolando la guarigione di fratture.
Indicazioni specifiche:
osteoporosi;
consolidazione ossea;
pseudo-artrosi;
osteonecrosi
artrosi;
algoneurodistrofia;
sindromi canalicolari (ad es. il tunnel carpale);
cervicalgia;
lombalgia;
periartrite di spalla;
epicondilite;
edemi d'origine traumatica o infiammatoria;
lesioni cutanee a difficile guarigione (ulcere post-traumatiche o flebostatiche, decubiti, ustioni).
Controindicazioni:
pazienti portatori di pace maker o altri elettrostimolatori a permanenza;
pazienti con patologie tumorali accertate;
pazienti con morbo di paget;
pazienti con disturbi ematologici (piastrinopenia, anemia, linfomi) e stati emorragici di qualsiasi tipo.
TENS- Elettroterapia Antalgica
TENS è l'acronimo di TransCutaneous Electrical Nerve Stimulation (stimolazione elettrica nervosa transcutanea), una tecnica medica complementare, utilizzata soprattutto per controllare alcune condizioni dolorose acute o croniche. La TENS consiste nell'applicazione sulla cute di lievi impulsi elettrici, che attivano fibre nervose di grosso diametro riducendo la percezione del dolore.
L'effetto antalgico della TENS è quindi da attribuire all'inibizione delle afferenze nervose coinvolte nella trasmissione nocicettiva (teoria del gate control). L'effetto terapeutico della TENS è da attribuire anche all'intervento di altri fattori, come la liberazione di neuropeptidi, tra cui le endorfine.
La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è, quindi, un metodo terapeutico non invasivo, efficace nel ridurre le manifestazioni dolorose causate da una vasta gamma di condizioni, tra cui ad esempio mal di schiena, lesioni sportive e dolori articolari.
La TENS è comunemente applicata in ambito fisioterapico, ma può essere utilizzata anche come trattamento complementare ad altri approcci terapeutici per la gestione del dolore. Da solo, infatti, il metodo presenta meno probabilità di risultare efficace.
La stimolazione elettrica nervosa transcutanea è, quindi, un metodo terapeutico non invasivo, efficace nel ridurre le manifestazioni dolorose causate da una vasta gamma di condizioni, tra cui ad esempio mal di schiena, lesioni sportive e dolori articolari.
La TENS è comunemente applicata in ambito fisioterapico, ma può essere utilizzata anche come trattamento complementare ad altri approcci terapeutici per la gestione del dolore. Da solo, infatti, il metodo presenta meno probabilità di risultare efficace.
Elettrostimolazione-Compex
L’elettroterapia è il ramo della fisioterapia che utilizza gli effetti biologici delle correnti elettriche. Si attua sottoponendo un limitato distretto somatico al passaggio di correnti elettriche con vari parametri quali tipo d’impulso, frequenza, durata, intensità e latenza, a seconda dell’obiettivo che si vuole ottenere. Il campo magnetico che si crea tra gli elettrodi applicati è in grado di raggiungere le placche motrici del muscolo, stimolandole e producendo così una contrazione. L’elettroterapia può essere utilizzata con fini di prevenzione o riabilitazione (TENS) o per l’allenamento e potenziamento muscolare (EMS).
Elettrostimolazione TENS:
L’elettrostimolazione tipo TENS è utilizzata in fisioterapia con finalità antalgiche, ovvero come terapia del dolore per trattare problemi cronici ed acuti, anche post operatori o post traumatici.
Consiste nell'applicazione sulla cute di lievi impulsi elettrici, che attivano fibre nervose di grosso diametro riducendo la percezione del dolore. L'effetto antalgico della TENS è quindi da attribuire all'inibizione delle afferenze nervose coinvolte nella trasmissione nocicettiva (teoria del controllo a cancello o del gate control).
Questo tipo di elettrostimolazione si divide in convenzionale ed endorfinica:
TENS convenzionale o rapida: agisce velocemente e direttamente sul sintomo doloroso, inducendo un blocco del dolore;
TENS endorfinica o ritardata: permette di aumentare la produzione di sostanze che alzano la percezione del dolore e dà effetti antalgici dopo circa 2 ore dalla fine dell’applicazione effettuata.
Elettrostimolazione EMS
L’elettrostimolazione tipo EMS (stimolazione elettrica muscolare) può essere utilizzata in fisioterapia come forma di riabilitazione, ma viene anche usata come complemento nell’attività sportiva. In riabilitazione si può utilizzare per migliorare il tono e il trofismo muscolare sia in seguito ad un trauma che ha comportato un periodo di immobilizzazione, sia per velocizzare la ripresa nella fase post-acuta. In ambito sportivo l’elettrostimolazione è ampiamente utilizzata dagli atleti per migliorare il proprio tono muscolare e per completare la preparazione atletica; questa metodica, infatti, favorisce un aumento della potenza della fibra muscolare, tutela il sistema muscolo-tendineo e defatica il muscolo al termine dello sforzo.
Riepilogando, se gli impulsi tipo TENS agiscono a livello cutaneo e sui nervi sensori, gli impulsi elettrici tipo EMS, invece, agiscono direttamente sui muscoli e sui nervi motori.
Le controindicazioni principali all’uso dell’elettroterapia sono:
portatori di pacemaker;
gestanti;
pazienti affetti da neoplasie;
pazienti affetti da epilessia;
ferite aperte.
L’elettrostimolazione tipo TENS è utilizzata in fisioterapia con finalità antalgiche, ovvero come terapia del dolore per trattare problemi cronici ed acuti, anche post operatori o post traumatici.
Consiste nell'applicazione sulla cute di lievi impulsi elettrici, che attivano fibre nervose di grosso diametro riducendo la percezione del dolore. L'effetto antalgico della TENS è quindi da attribuire all'inibizione delle afferenze nervose coinvolte nella trasmissione nocicettiva (teoria del controllo a cancello o del gate control).
Questo tipo di elettrostimolazione si divide in convenzionale ed endorfinica:
TENS convenzionale o rapida: agisce velocemente e direttamente sul sintomo doloroso, inducendo un blocco del dolore;
TENS endorfinica o ritardata: permette di aumentare la produzione di sostanze che alzano la percezione del dolore e dà effetti antalgici dopo circa 2 ore dalla fine dell’applicazione effettuata.
Elettrostimolazione EMS
L’elettrostimolazione tipo EMS (stimolazione elettrica muscolare) può essere utilizzata in fisioterapia come forma di riabilitazione, ma viene anche usata come complemento nell’attività sportiva. In riabilitazione si può utilizzare per migliorare il tono e il trofismo muscolare sia in seguito ad un trauma che ha comportato un periodo di immobilizzazione, sia per velocizzare la ripresa nella fase post-acuta. In ambito sportivo l’elettrostimolazione è ampiamente utilizzata dagli atleti per migliorare il proprio tono muscolare e per completare la preparazione atletica; questa metodica, infatti, favorisce un aumento della potenza della fibra muscolare, tutela il sistema muscolo-tendineo e defatica il muscolo al termine dello sforzo.
Riepilogando, se gli impulsi tipo TENS agiscono a livello cutaneo e sui nervi sensori, gli impulsi elettrici tipo EMS, invece, agiscono direttamente sui muscoli e sui nervi motori.
Le controindicazioni principali all’uso dell’elettroterapia sono:
portatori di pacemaker;
gestanti;
pazienti affetti da neoplasie;
pazienti affetti da epilessia;
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