Clinica del Ginocchio Leinì
Fisioterapia CFC
Morbo di Osgoodshlatter
È un apofisite o osteocondrosi da trazione della tuberosità tibiale nella sede d’inserzione del tendine rotuleo. Colpisce gli adolescenti tra 10 e15 anni in rapida crescita (13-14 anni nei maschi 11-12 nelle femmine) che praticano sport di salto e cambi di direzione, e si arresta con la fine della crescita tra i 18-20 anni.
La diagnosi clinica solitamente viene fatta attraverso la radiografia.
Il trattamento comprende terapia fisica localizzata (laser), magnetoterapia, massoterapia e stretching degli ischiocrurali ed estensori di giniocchio. Fondamentale è il lavoro propriocettivo e posturale.
Valutazione ed eventuale trattamento bacino-piedi.
Lesione del legamento crociato anteriore (LCA)
Il legamento crociato anteriore (LCA), prende inserzione sul versante antero mediale della tibia, si dirige verso il femore con decorso obliquo per poi inserirsi sul suo condilo laterale. La sua funzione è quella di limitare la translazione anteriore della tibia rispetto al femore e di garantire insieme al legamento crociato posteriore (LCP) e ai legamenti collaterali, la stabilità rotazionale del ginocchio.
I soggetti più a rischio di lesione sono sicuramente gli sportivi che praticano sport di contatto e con ripetuti cambi di direzione.
L’esame diagnostico più utile per individuare la condizione del legamento crociato anteriore è la risonanza magnetica nucleare (RMN).
Le lesioni legmentose del LCA possono essere suddivise in complete e parziali. In base a questa distinzione anche il percorso riabilitativo sarà differente.
Nel caso di una lesione completa, per garantire nuovamente la stabilità del ginocchio, l’approccio corretto è quello chirurgico, con ricostruzione del legamento rotto.
Nel caso di un lesione parziale, sarà compito dell’ortopedico valutare se avere un approccio conservativo (fisioterapia e rinforzo muscolare) o chirurgico ( in base a età, obbiettivi, stabilità dell’articolazione).
Lesione del legamento crociato posteriore (LCP)
Il legamento crociato posteriore (LCP), prende inserzione sul versante postero laterale della tibia, si dirige verso il femore con decorso obliquo per poi inserirsi sul suo condilo mediale. La sua funzione è quella di limitare la translazione posteriore della tibia rispetto al femore e di garantire insieme al legamento crociato posteriore (LCP) e ai legamenti collaterali, la stabilità rotazionale del ginocchio.
I soggetti più a rischio di lesione sono sicuramente gli sportivi che praticano sport di contatto e con ripetuti cambi di direzione.
L’esame diagnostico più utile per individuare la condizione del legamento crociato posteriore è la risonanza magnetica nucleare (RMN).
Le lesioni legmentose del LCP possono essere suddivise in complete e parziali. In base a questa distinzione anche il percorso riabilitativo sarà differente.
Nel caso di una lesione completa, per garantire nuovamente la stabilità del ginocchio, l’approccio corretto è quello chirurgico, con ricostruzione del legamento rotto.
Nel caso di un lesione parziale, sarà compito dell’ortopedico valutare se avere un approccio conservativo (fisioterapia e rinforzo muscolare) o chirurgico ( in base a età, obbiettivi, stabilità dell’articolazione).
Artrosi
L’artrosi del ginocchio o gonartrosi è una patologia che colpisce le cartilagini articolari tra femore e tibia o tra femore e rotula. Si tratta di lesioni degenerative che portano progressivamente a dolore, gonfiore, rigidità articolare, impotenza funzionale e nel peggiore dei casi alla deformazione dell’articolazione.
Normalmente è una patologia che si presenta in età avanzata (over 60), ma a seguito di traumi, difetti posturali e articolari, si può manifestare anche in persone più giovani.
Per evidenziare con chiarezza la presenza o meno di problematiche artrosiche, l’esame per eccellenza è la radiografia (RX), anche se in stati iniziali di artrosi potrebbe essere utile anche eseguire una RMN che ci permetterà di fare una differenziazione con altre problematiche.
Per migliorare questo tipo di problematica sarà fondamentale ricorrere a terapia infiltrativa (eseguita da un medico traumatologo,fisiatra, ortopedico) ed alla CHINESITERAPIA.
Lesione dei menischi
I menischi servono ad aumentare la congruenza articolare tra glene tibiali e i condili femorali, oltre a contribuire alla stabilità del complesso articolare. Sono costituiti da cartilagine fibrosa all’interno e tessuto connettivo denso all’esterno.
Queste strutture possono essere soggette a lesioni sia traumatiche che degenerative.
Per diagnosticare una problematica meniscale l’esame principe è la risonanza magnetica nucleare (RMN), che ci evidenzierà il tipo di lesione.
Il trattamento può essere sia conservativo (soggetti molto giovani con piccole lesioni, lesioni in zone che possono riparare, degenerazione di basso grado) che chirurgico.
Il trattamento conservativo consiste nell’applicazione di terapia fisica come tecar e laser e chinesiterapia per il recupero del tono muscolar